Chi sei?

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“Chi sei?”: una domanda in apparenza banale, ma è davvero così?
Pensa a quando ci si presenta a uno o più sconosciuti: solitamente si esordisce con i nomi (presta loro attenzione, si dimenticano rapidamente nella fase conoscitiva), si prosegue con i dati anagrafici (almeno in un contesto formale) e si conclude usualmente con “ciò che facciamo” (scuola/lavoro/eventualmente hobby-sport).
 
E’ molto raro che durante una presentazione, sia essa professionale o personale, si riesca a parlare di sé dal punto di vista caratteriale.
I lati del tuo carattere sono le radici di “chi sei”.
 
Prova per prima cosa a presentarti a te stesso, a essere cioè consapevole almeno dell’ABC della tua personalità.
Pensa semplicemente a quegli eventi del tuo passato che hanno avuto un peso specifico importante e chiediti come li hai affrontati, il modo in cui hai reagito/subìto una situazione.
La vita vissuta diventa un mezzo per evidenziare alcuni aspetti della tua personalità.
 
Nell’universo lavoro il “chi sei” è una componente fondamentale, insieme a “ciò che sai fare”.
 
L’ identità professionale (il tuo CV) è in fondo la somma di:
  • attitudini personali (inclinazioni caratteriali ma non solo, hobby / sport / interessi/ passioni / talenti);
  • competenze professionali (abilità derivanti dal percorso formativo / tirocini curriculari / stage extrascolastici / esperienza lavorativa /di volontariato).
 
Se definisci in modo dettagliato la tua personalità all’interno del CV in preparazione del colloquio di selezione, offrirai al datore di lavoro/intermediario/recruiter un importante criterio soggettivo per valutare la tua candidatura.
Alcuni dati nel CV sono infatti misurabili e oggettivi mentre la tua indole e il tuo temperamento sono squisitamente individuali e soggettivi.
 
Per rispondere alla inflazionata domanda durante un colloquio di lavoro “un tuo lato positivo e negativo?”, ti suggeriamo di considerare che il “più” e il “meno” sono solo punti di vista: la testardaggine può significare essere cocciuto ma anche determinato, la timidezza è sì difficoltà comunicativa ma altresì riservatezza, la loquacità è abilità comunicativa nella quantità a volte a scapito della qualità.
 
Non avere pertanto timore a far emergere ogni tua inclinazione: + e -!
 
 
Se vuoi saperne di più, contattaci per fissare il tuo appuntamento per una consulenza personalizzata: i colloqui sono gratuiti e si possono svolgere in presenza presso il nostro sportello oppure online!
 
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  ultimo aggiornamento: 7-09-2023
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