26100 Cremona CR
Tel. 0372 26612
orario
Dal lunedì al venerdì dalle 8,30 alle 12,30
destinatari dell'ufficio
tutti i cittadini
costo di accesso/modalità di adesione all'Ente
* Per l'iscrizione all'associazione, come soci ordinari o amici, è necessario inoltrare domanda al Consiglio Direttivo dell'associazione
* Tessera Socio Ordinario Euro 60,00 - Tessera Socio Amico Euro 60,00
* Tessera Socio Ordinario Euro 60,00 - Tessera Socio Amico Euro 60,00
Finalità:
L’Associazione Paolo Morbi Anffas è un’associazione locale con autonomia giuridica e patrimoniale che persegue esclusivamente finalità di solidarietà sociale, nel campo dell’assistenza sociale e sociosanitaria, della ricerca scientifica, della formazione, della tutela dei diritti civili a favore di persone svantaggiate in situazioni di disabilità intellettiva e relazionale affinché a tali persone sia garantito il diritto inalienabile ad una vita libera e tutelata, il più possibile indipendente nel rispetto della propria dignità. L’Associazione persegue il proprio scopo anche attraverso lo sviluppo di attività atte a promuovere, costituire ed amministrare strutture riabilitative, sanitarie, assistenziali, sociali, anche in modo tra loro congiunto, centri di formazione, strutture diurne e/o residenziali idonee a rispondere ai bisogni dei disabili intellettivi e/o relazionali”.
1. Promuove e pratica le politiche per l’età evolutiva: Anffas ha deciso un cambio di strategia avviando attività interassociativa con altre associazioni che non si occupano necessariamente di disabilità ma di bambini e adolescenti cercando di allargare gli interessi associativi verso le molte vulnerabilità che colpiscono i minori e le loro famiglie.
2. Promuove l’inclusione sociale: abbiamo agito per promuovere l’inclusione sociale che per noi significa lavorare per cambiare le regole del gioco e far sì che ogni persona, indipendentemente dalla propria condizione, non subisca trattamenti differenti e degradanti, non viva, studi o lavori in luoghi separati ed abbia le medesime opportunità degli altri di partecipazione e coinvolgimento nelle scelte che la riguardano. Il nostro impegno concreto è di essere capaci di dare concretezza al diritto di cittadinanza di tutte le persone, indipendentemente dalla loro condizione, di dare abilitazione alla persona abbattendo le barriere, non solo fisiche e proporre la partecipazione. Vogliamo superare il modello dell’integrazione per affermare il nuovo modello dell’inclusione che presuppone che la persona con disabilità sia inserita nella società promuovendo un cambiamento al fine di mettere tutti in condizioni di pari opportunità, con adeguati e personalizzati sistemi. E quindi Accesso al lavoro, che significa partecipare al processo produttivo nell’ottica del principio dell’”uomo giusto nel posto giusto”, riconoscendo l’attività lavorativa come elemento importante per la dignità e la realizzazione personale (“il lavoro che nobilita l’uomo”) e garantendo che a tutti sia data la possibilità di esprimere le proprie competenze e capacità.
Anffas deve divenire soggetto propulsivo di questo cambiamento culturale, acquisendo un ruolo che sappia trasformarla in punto di riferimento non solo per le persone di cui ci prendiamo cura e carico o le famiglie socie, ma anche per altre realtà, servizi, operatori, cittadini, anche attraverso la costruzione ed il mantenimento di reti di raccordo. Agire sulla società e sul territorio implica la necessità di ampliare l’attenzione dalla dimensione dell’individuo a quella dei sistemi relazionali e sociali in cui ogni persona è immersa, ampliando la nostra attenzione attraverso un approccio che consideri il fatto che prendersi cura di qualcuno – nel nostro caso la persona con disabilità - significa anche comprendere quanto l’ambiente sociale in cui si opera sia determinante nel costruire esclusione e disagio piuttosto che inclusione e bene-essere. È una sorta di rovesciamento di paradigma: curare il territorio per curare le persone, andando oltre la sola erogazione dei servizi alla persona.
3. Promuove il coinvolgimento: niente su di noi senza di noi. Significa che le scelte che vengono di volta in volta assunte (ad ogni livello: politico, culturale, scientifico, educativo, ecc.) non possono trascurare il coinvolgimento della persona e/o di chi la rappresenta, nel caso in cui la persona non sia in grado di rappresentarsi da sola. Anffas rivendica il diritto ad essere coinvolta in tutte le scelte che costruiscono le politiche sociali, sociosanitarie e sanitarie del territorio. Per questo siamo presenti in diversi spazi di rappresentanza formale onde partecipare ai momenti decisionali non già per il solo fatto di essere persone con disabilità o loro rappresentanti in quanto genitori e familiari o associazioni di appartenenza, ma in quanto soggetti qualificati, formati ed informati, capaci di orientare le politiche in coerenza con i principi più avanzati condivisi dall’intero movimento delle persone con disabilità.
4. Promuove la Protezione Giuridica: Amministratore di Sostegno. Anffas Cremona APS, dalla approvazione della Legge n° 6 del 2004, è molto attenta e impegnata nella applicazione e nella creazione della cultura necessaria affinché questo istituto sia applicato e soppianti definitivamente l’interdizione e l’inabilitazione che causano “la morte civile” della persona, annullando ogni forma di libertà di scelta ed autodeterminazione. E’ capofila con altre associazioni del progetto provinciale sull’Amministratore di Sostegno promosso da Fondazione Cariplo, dal Coordinamento dei CSV, dal Comitato di gestione del fondo speciale per il volontariato in Lombardia, da Ledha per:
rafforzare la capacità del terzo settore di occuparsi di autotutela o advocacy;
· favorire la nascita o il rafforzamento di una rete provinciale tra i soggetti del pubblico e del privato sociale che a vario titolo sono coinvolti nell'attuazione della legge;
· dotare i territori di servizi di supporto al sistema della protezione giuridica (almeno uno per ambito provinciale), in grado di diffondere e sostenere nel tempo la figura dell'amministratore di sostegno garantendo le opportune consulenze;
· informare e formare le famiglie, gli operatori sociali (pubblici e privati);
· sensibilizzare i territori per reperire volontari disposti a diventare amministratori di sostegno;
· formare le persone che intendono svolgere la funzione di amministratore di sostegno;
· mettere a sistema le esperienze già attive;
6. promuove il “Pagare il giusto”: partendo da una normativa territoriale disomogenea, Anffas è impegnata da tempo e deve continuare ad impegnarsi a tutti i livelli per affermare il diritto della persona con disabilità di concorrere, laddove prevista per legge, alla spesa dei servizi in misura proporzionale al proprio reddito e per ribadire che il concorso alla spesa deve tenere conto che la disabilità è una questione sociale e non privata. Pertanto la compartecipazione al costo deve essere, ove prevista e dovuta per legge, sempre sostenibile.
7. Promuove il “Durante noi” e il “Dopo di Noi”: Il “Durante” e “Dopo di noi” sono argomenti che toccano particolarmente da vicino genitori e familiari di persone con disabilità intellettiva e/o relazionale.
Al Dopo di Noi si deve giungere a seguito della formulazione di un progetto di vita,“durante noi”, che punti anche al raggiungimento della maggiore autodeterminazione possibile da parte della persona e di chi la rappresenta con l’obiettivo della vita indipendente; lo slogan “il futuro si pianifica nel presente” racchiude bene questo approccio culturale.
Il Dopo di Noi non è una “struttura” ma un diritto di tutti, oggi ulteriormente ribadito dalla Convenzione Onu, ad avere una “casa” ed una “famiglia” anche quando non è, o non è più possibile vivere all’interno del proprio nucleo d’origine, oppure quando le famiglie, anziane o in situazioni di particolare disagio, hanno necessità, per rimanere “unite”, di particolari supporti e sostegni.
Attività:
Attraverso le proprie risorse l'Associazione Paolo Morbi Anffas vuole:
* essere punto di riferimento per le famiglie con l'apertura di uno sportello di ascolto e sostegno alla famiglia, denominato "Spazio Amico"
* offrire un laboratorio (Libera Musica) di divertimento musicale ed espressivo e di produzione libera e creativa destinato a giovani. L’attività si propone come finalità generali il miglioramento della qualità della vita delle persone con disabilità e la tutela del diritto all’integrazione e inclusione nel contesto sociale di appartenenza, attraverso attività artistico-espressive. Si vuole promuovere la diffusione della pratica musicale tra i giovani, in modo di dar loro la possibilità di conoscere il linguaggio musicale come mezzo di comunicazione non verbale, di espressione e di integrazione.
* proporsi come punto di riferimento per le persone con disabilità intellettive e relazionali e per le loro famiglie, vigilando costantemente affinchè i loro diritti vengano sempre tutelati, attraverso la partecipazione negli organi direttivi di centri privati/pubblici
* garantire alle famiglie l'aggiornamento legislativo, normativo e giuridico in materia di politica sociale, attraverso l'invio di materiale informativo
* essere punto di raccordo con le altre associazioni del territorio, che si occupano di disabilità in campi diversi, per potere offrire alle famiglie la risposta più adeguata alle loro necessità
* essere punto di riferimento per il tema dell'Amministratore di sostegno
* offrire momenti di socializzazione ed inclusione sociale attraverso la realizzazione
di laboratori del tempo libero per bambini con e senza disabilità, ma anche per adulti con e senza disabilità
* organizzare dei momenti rivolti a donne caregiver di persone con disabilità nei quali poter raccontarsi ad altre donne che vivono la stessa situazione
Soci Anffas:
Soci ordinari: parenti entro il 4° grado, gli affini entro il 2° grado e i tutori o affiliati delle persone con disabilità
Soci amici: sono le persone fisiche o giuridiche che prendono parte e collaborano alla vita e all'attività dell'Associazione Soci onorari: sono coloro che hanno reso notevoli servizi all'Associazione
Soci onorari: coloro che hanno reso notevoli servizi all'Associazione
L’Associazione Paolo Morbi Anffas è un’associazione locale con autonomia giuridica e patrimoniale che persegue esclusivamente finalità di solidarietà sociale, nel campo dell’assistenza sociale e sociosanitaria, della ricerca scientifica, della formazione, della tutela dei diritti civili a favore di persone svantaggiate in situazioni di disabilità intellettiva e relazionale affinché a tali persone sia garantito il diritto inalienabile ad una vita libera e tutelata, il più possibile indipendente nel rispetto della propria dignità. L’Associazione persegue il proprio scopo anche attraverso lo sviluppo di attività atte a promuovere, costituire ed amministrare strutture riabilitative, sanitarie, assistenziali, sociali, anche in modo tra loro congiunto, centri di formazione, strutture diurne e/o residenziali idonee a rispondere ai bisogni dei disabili intellettivi e/o relazionali”.
1. Promuove e pratica le politiche per l’età evolutiva: Anffas ha deciso un cambio di strategia avviando attività interassociativa con altre associazioni che non si occupano necessariamente di disabilità ma di bambini e adolescenti cercando di allargare gli interessi associativi verso le molte vulnerabilità che colpiscono i minori e le loro famiglie.
2. Promuove l’inclusione sociale: abbiamo agito per promuovere l’inclusione sociale che per noi significa lavorare per cambiare le regole del gioco e far sì che ogni persona, indipendentemente dalla propria condizione, non subisca trattamenti differenti e degradanti, non viva, studi o lavori in luoghi separati ed abbia le medesime opportunità degli altri di partecipazione e coinvolgimento nelle scelte che la riguardano. Il nostro impegno concreto è di essere capaci di dare concretezza al diritto di cittadinanza di tutte le persone, indipendentemente dalla loro condizione, di dare abilitazione alla persona abbattendo le barriere, non solo fisiche e proporre la partecipazione. Vogliamo superare il modello dell’integrazione per affermare il nuovo modello dell’inclusione che presuppone che la persona con disabilità sia inserita nella società promuovendo un cambiamento al fine di mettere tutti in condizioni di pari opportunità, con adeguati e personalizzati sistemi. E quindi Accesso al lavoro, che significa partecipare al processo produttivo nell’ottica del principio dell’”uomo giusto nel posto giusto”, riconoscendo l’attività lavorativa come elemento importante per la dignità e la realizzazione personale (“il lavoro che nobilita l’uomo”) e garantendo che a tutti sia data la possibilità di esprimere le proprie competenze e capacità.
Anffas deve divenire soggetto propulsivo di questo cambiamento culturale, acquisendo un ruolo che sappia trasformarla in punto di riferimento non solo per le persone di cui ci prendiamo cura e carico o le famiglie socie, ma anche per altre realtà, servizi, operatori, cittadini, anche attraverso la costruzione ed il mantenimento di reti di raccordo. Agire sulla società e sul territorio implica la necessità di ampliare l’attenzione dalla dimensione dell’individuo a quella dei sistemi relazionali e sociali in cui ogni persona è immersa, ampliando la nostra attenzione attraverso un approccio che consideri il fatto che prendersi cura di qualcuno – nel nostro caso la persona con disabilità - significa anche comprendere quanto l’ambiente sociale in cui si opera sia determinante nel costruire esclusione e disagio piuttosto che inclusione e bene-essere. È una sorta di rovesciamento di paradigma: curare il territorio per curare le persone, andando oltre la sola erogazione dei servizi alla persona.
3. Promuove il coinvolgimento: niente su di noi senza di noi. Significa che le scelte che vengono di volta in volta assunte (ad ogni livello: politico, culturale, scientifico, educativo, ecc.) non possono trascurare il coinvolgimento della persona e/o di chi la rappresenta, nel caso in cui la persona non sia in grado di rappresentarsi da sola. Anffas rivendica il diritto ad essere coinvolta in tutte le scelte che costruiscono le politiche sociali, sociosanitarie e sanitarie del territorio. Per questo siamo presenti in diversi spazi di rappresentanza formale onde partecipare ai momenti decisionali non già per il solo fatto di essere persone con disabilità o loro rappresentanti in quanto genitori e familiari o associazioni di appartenenza, ma in quanto soggetti qualificati, formati ed informati, capaci di orientare le politiche in coerenza con i principi più avanzati condivisi dall’intero movimento delle persone con disabilità.
4. Promuove la Protezione Giuridica: Amministratore di Sostegno. Anffas Cremona APS, dalla approvazione della Legge n° 6 del 2004, è molto attenta e impegnata nella applicazione e nella creazione della cultura necessaria affinché questo istituto sia applicato e soppianti definitivamente l’interdizione e l’inabilitazione che causano “la morte civile” della persona, annullando ogni forma di libertà di scelta ed autodeterminazione. E’ capofila con altre associazioni del progetto provinciale sull’Amministratore di Sostegno promosso da Fondazione Cariplo, dal Coordinamento dei CSV, dal Comitato di gestione del fondo speciale per il volontariato in Lombardia, da Ledha per:
rafforzare la capacità del terzo settore di occuparsi di autotutela o advocacy;
· favorire la nascita o il rafforzamento di una rete provinciale tra i soggetti del pubblico e del privato sociale che a vario titolo sono coinvolti nell'attuazione della legge;
· dotare i territori di servizi di supporto al sistema della protezione giuridica (almeno uno per ambito provinciale), in grado di diffondere e sostenere nel tempo la figura dell'amministratore di sostegno garantendo le opportune consulenze;
· informare e formare le famiglie, gli operatori sociali (pubblici e privati);
· sensibilizzare i territori per reperire volontari disposti a diventare amministratori di sostegno;
· formare le persone che intendono svolgere la funzione di amministratore di sostegno;
· mettere a sistema le esperienze già attive;
6. promuove il “Pagare il giusto”: partendo da una normativa territoriale disomogenea, Anffas è impegnata da tempo e deve continuare ad impegnarsi a tutti i livelli per affermare il diritto della persona con disabilità di concorrere, laddove prevista per legge, alla spesa dei servizi in misura proporzionale al proprio reddito e per ribadire che il concorso alla spesa deve tenere conto che la disabilità è una questione sociale e non privata. Pertanto la compartecipazione al costo deve essere, ove prevista e dovuta per legge, sempre sostenibile.
7. Promuove il “Durante noi” e il “Dopo di Noi”: Il “Durante” e “Dopo di noi” sono argomenti che toccano particolarmente da vicino genitori e familiari di persone con disabilità intellettiva e/o relazionale.
Al Dopo di Noi si deve giungere a seguito della formulazione di un progetto di vita,“durante noi”, che punti anche al raggiungimento della maggiore autodeterminazione possibile da parte della persona e di chi la rappresenta con l’obiettivo della vita indipendente; lo slogan “il futuro si pianifica nel presente” racchiude bene questo approccio culturale.
Il Dopo di Noi non è una “struttura” ma un diritto di tutti, oggi ulteriormente ribadito dalla Convenzione Onu, ad avere una “casa” ed una “famiglia” anche quando non è, o non è più possibile vivere all’interno del proprio nucleo d’origine, oppure quando le famiglie, anziane o in situazioni di particolare disagio, hanno necessità, per rimanere “unite”, di particolari supporti e sostegni.
Attività:
Attraverso le proprie risorse l'Associazione Paolo Morbi Anffas vuole:
* essere punto di riferimento per le famiglie con l'apertura di uno sportello di ascolto e sostegno alla famiglia, denominato "Spazio Amico"
* offrire un laboratorio (Libera Musica) di divertimento musicale ed espressivo e di produzione libera e creativa destinato a giovani. L’attività si propone come finalità generali il miglioramento della qualità della vita delle persone con disabilità e la tutela del diritto all’integrazione e inclusione nel contesto sociale di appartenenza, attraverso attività artistico-espressive. Si vuole promuovere la diffusione della pratica musicale tra i giovani, in modo di dar loro la possibilità di conoscere il linguaggio musicale come mezzo di comunicazione non verbale, di espressione e di integrazione.
* proporsi come punto di riferimento per le persone con disabilità intellettive e relazionali e per le loro famiglie, vigilando costantemente affinchè i loro diritti vengano sempre tutelati, attraverso la partecipazione negli organi direttivi di centri privati/pubblici
* garantire alle famiglie l'aggiornamento legislativo, normativo e giuridico in materia di politica sociale, attraverso l'invio di materiale informativo
* essere punto di raccordo con le altre associazioni del territorio, che si occupano di disabilità in campi diversi, per potere offrire alle famiglie la risposta più adeguata alle loro necessità
* essere punto di riferimento per il tema dell'Amministratore di sostegno
* offrire momenti di socializzazione ed inclusione sociale attraverso la realizzazione
di laboratori del tempo libero per bambini con e senza disabilità, ma anche per adulti con e senza disabilità
* organizzare dei momenti rivolti a donne caregiver di persone con disabilità nei quali poter raccontarsi ad altre donne che vivono la stessa situazione
Soci Anffas:
Soci ordinari: parenti entro il 4° grado, gli affini entro il 2° grado e i tutori o affiliati delle persone con disabilità
Soci amici: sono le persone fisiche o giuridiche che prendono parte e collaborano alla vita e all'attività dell'Associazione Soci onorari: sono coloro che hanno reso notevoli servizi all'Associazione
Soci onorari: coloro che hanno reso notevoli servizi all'Associazione