Traiettorie di orientamento inclusivo e sostenibile alla luce degli Obiettivi 2030
Laura Nota - Presidente della Società Italiana Orientamento e dell'European Society for Vocational Designing and Career Counseling, Delegata del Rettore dell'Università di Padova per l'Inclusione e la Disabilità
Con il futuro, con il tempo che deve ancora avvenire, come dicono i francesi, succedere ed accadere, dobbiamo fare i conti, per noi stessi e per i nostri figli e figlie, per le persone a cui teniamo, nonostante sia molto difficile anticiparlo e descriverlo con sufficiente precisione. Esso, come ben sappiamo, avrà a che fare anche con le attività lavorative che vedranno convolti i nostri giovani e le nuove generazioni, che si trovano già a ragionare su quanto accadrà da un punto di vista professionale, a rivedere i propri sogni e desideri, a ricercare nuovi sensi e significati... aspetti che non possono non interessare chi si occupa di orientamento e di progettazione professionale. Il presente può rendere però complessa la progettazione del futuro, in quanto questa epoca, pur facendo registrare una disponibilità di mezzi, di beni e risorse di cui l’umanità non aveva in passato mai goduto, si caratterizza anche per una serie di emergenze e problematiche che necessitano di urgente attenzione, da quelle energetiche a quelle alimentari, da quelle dell’inquinamento e della difesa dell’ambiente a quelle della scelta di forme di sviluppo effettivamente sostenibili, da quelle delle migrazioni e della super-diversità a quelle della formazione e del lavoro che debbono diventare di qualità e dignitosi per tutti. Sono sotto gli occhi di tutti il dilagare di lavori indecenti, sperequazioni intollerabili a proposito della distribuzione della ricchezza, discriminazioni, muri e barriere alla libera circolazione delle idee, dei valori e delle persone. Queste condizioni, per altro, tenderanno a modificare radicalmente, sin dai prossimi decenni, la formazione, il lavoro, l’economia, la qualità degli ambienti, della vita e delle relazioni (Nota & Soresi, 2017; Soresi e Nota, 2018; Nota et al., in press). Relativamente all’orientamento, oggi, a differenza del passato, i binomi che tradizionalmente regolavano il tema della scelta e dell’inclusione lavorativa (titolo di studio e lavoro; scelte e decisioni; profili personali e collocamento; domanda ed offerta; maturità e stabilità lavorativa, formazione professionale e sicurezza lavorativa, ecc.) sembrano non valere più e lasciare spazio ad altri decisamente più preoccupanti quali quelli dell’incertezza e dell’insicurezza, della flessibilità e della precarietà, del mercato e della competizione, e così via. Oggi chi fa orientamento e chi si propone di aiutare le persone ad inserirsi nel mercato del lavoro deve considerare che occuparsi di futuro significherà sostanzialmente preparare le persone a fronteggiare le minacce e a muoversi nell’incertezza. Nonostante ciò, le pratiche che in suo nome vengono realizzate, ignorano sorprendentemente questi cambiamenti e continuano a trattare le tematiche della progettazione professionale come se esistessero ancora e per tutti ampie possibilità di scelta e come se fossero ancora validi quei profili professionali che la psicologia del lavoro e dell’organizzazione avevano predisposto alcuni decenni fa, prima che questa ‘rivoluzione’ apparisse ai nostri occhi (Nota e Rossier, 2015; Ginevra, Santilli, Nota & Soresi, in press). In questo quadro di riferimento l’orientamento e il counseling possono e debbono fare la loro parte trasformandosi in pratica sociale di supporto alle persone in grado di incidere su progettazioni professionali di qualità, abbandonando ancoraggi teorici e modalità di intervento ormai superati ed obsoleti (Ginevra, Di Maggio, Nota & Soresi, 2017). L’orientamento e il counselling del futuro oltre ad occuparsi delle aspettative e delle necessità delle persone dovranno riguardare anche gli aiuti e gli investimenti a favore degli scenari e delle emergenze che il futuro presenterà alle nuove generazioni, ben delineati, per altro, nell’Agenda 2030 che ci è stata recentemente fornita dall’Onu. Da questa angolazione un nuovo modo di fare orientamento potrebbe essere quello di incoraggiare coloro che beneficiano delle nostre pratiche di orientamento di pensare al domani riflettendo circa quale percorso formativo intraprendere e quale contributo anche lavorativo indirizzare al raggiungimento, entro il 2030, di almeno alcuni dei 17 obiettivi che la stessa Organizzazione delle Nazioni Unite ha proposto al mondo intero (Soresi & Nota, in press).
Bibliografia
Ginevra, M. C., Di Maggio, I., Nota, L., & Soresi, S. (2017). Stimulating resources to cope with challenging times and new realities: Effectiveness of a career intervention. International Journal for Educational and Vocational, 17, 77-96
Ginevra, M. C., Santilli, S., Nota, L., & Soresi, S. (in press). Career interventions for career construction and work inclusion of individuals with disability and vulnerability. In T. Hooley, R.G., Sultana & R. Thomsen (Eds.), Career Guidance and the Struggle for Social Justice in a Neo Liberal World. Abingdon, Oxford: Routledge
Nota L., Mascia M. e Pievani T. (Eds, in press). Diritti Umani e inclusione. Bologna: Il Mulino
Nota, L. e Rossier, J. (2015). Handbook of life design: From practice to theory and from theory to practice. Hogrefe, Göttingen.
Nota L. e Soresi S. (2017). Counseling and coaching in times of crisis and transitions: from research to practice. London: Routledge Publisher
Nota L. e Soresi S. (2018). Il contributo dell’orientamento all’agenda 2030. Newsletter Asvis, n. 17
Soresi S. & Nota L (in press). Stay passionate, courageous, inclusive, sustainable…Nuove piste e nuove strumenti per l’orientamento.